Quali sono le mie fonti

Pubblicando e commendando, su questo blog, su Twitter o su Facebook articoli, notizie e altre informazioni, spesso mi viene chiesto dove trovi i vari articoli, curiosità e informazioni?

Ecco quindi il post in cui tento di elencare (e spiegare) dove leggo o trovo le informazioni varie che poi pubblico in giro.

L’elenco non ha un ordine particolare, né di importanza né di priorità, vanno tutte bene lo stesso.

Google

Magari vi sembrerà strano o banale, ma la prima fonte non può che essere un motore di ricerca.
Questo perché un’idea, una domanda o la ricerca di un informazione sul web non può che partire da una query su Google e da una lettura di quello che viene mostrato.

Il web mette in contatto centinaia di milioni di persone, e quello che ho capito quasi subito è che se hai un’idea o un problema su Internet trovi decine di persone che quell’idea l’hanno sviluppata prima di te o che hanno avuto, e forse risolto, quel problema prima di te.

Quindi non può esserci altro inizio che non una ricerca, ad esempio, perché i semafori sono in verticale, o perché il numero 1 del telefono non ha lettere.

Naturalmente gran parte delle domande viene soddisfatta, almeno superficialmente, venendo rimandati da Google su Wikipedia.

Newsletter

Ai nativi digitali, ma a dire il vero un po’ anche a me, questa parola sembra vecchia.
In effetti lo è perché le newsletter sono uno dei primi mezzi di diffusione delle informazioni nati con Internet, praticamente vecchi quanto la posta elettronica stessa.

Il grande vantaggio delle newsletter è che propongono una raccolta di notizie già pronta, una selezione molto spesso tematica di articoli fatta da qualcun altro.
Inoltre, come per la maggior parte delle informazioni reperibili sul web, sono gratis.

Lo svantaggio è sicuramente legato al fatto che bisogna trovare quelle giuste, e che bisogna poi perdere un po’ di tempo a organizzarle (ne parlo tra poco) e a capire se vale la pena leggerle spesso.

Non sono abbonato a molte newsletter, ma alcune sono molto valide. Vediamo quali sono.

Next Draft

Next Draft

Non posso che partire da Next Draft di Dave Pell, del quale ho già parlato in passato.

Pell raccoglie quasi ogni giorno le notizie più affascinanti del web, e le invia direttamente nella casella mail dei suoi abbonati.
Le notizie riguardano molto spesso temi di attualità, ma vengono riportati aspetti meno noti della vicenda, o approfondimenti che spesso non sono disponibili nella homepage dei vari quotidiani online, ma relegati nei link di approfondimento. Pell li trova e ve li manda.

Ovviamente ci sono anche articoli non legati all’attualità che spesso sono i più interessanti, come ad esempio questa analisi sul fatto che il diminuire dei killer seriali è legato ad una maggior fiducia tra le persone.

Il lato negativo (si fa per dire) di Next Draft è che dieci notizie al giorno, tutti i giorni, sono veramente tante. Quindi spesso vi troverete a buttare molte edizioni della newsletter senza averle lette.
Ma ne vale la pena.

Hacker News

Hacker News

Hacker News è probabilmente la fonte relativa a tutte le notizie di tecnologia, economia e politica in qualche modo legate al web e ai nuovi media.

Anche se il suo nome può ricordare ambienti troppo smanettoni, non è assolutamente legata (solo) al mondo dell’hacking e della sicurezza informatica. Era partita con l’idea di coinvolgere smanettoni e imprenditori in un incubatore di startup, ma ora è diventato uno dei luoghi di diffusione di notizie e di scambio di idee più interessanti del web.

Essendo un aggregatore non è possibile nativamente riceverlo, però c’è il modo di automatizzare il tutto, usando naturalmente IFTTT (della cui estrema utilità ho già parlato qui).

Esiste infatti un fantastico servizio, chiamato Hacker News Daily, che fa un riepilogo dei dieci articoli più votati su HN del giorno.
Di questo servizio è disponibile un feed RSS (anche di questi ne riparleremo dopo), e tramite IFTTT è possibile ricevere il riassunto del giorno via email.

IFTTT Recipe: Daily top stories from Hacker News directly in your inbox

In questo modo Hacker News diventa una vera e propria newsletter quotidiana, che permette di avere ogni giorno le storie più interessanti, con i link diretti e senza passare per l’aggregatore.Cosa ancora più interessante è che la newsletter così creata contiene anche il link al thread di commenti su HN, fonte di approfondimento davvero utile e completa, visto l’alto livello di preparazione e competenza dei partecipanti.

Un esempio è questa discussione su quale sia il peggior IDE del mondo.

Hacker News è una fonte preziosa ed inesauribile sia di notizie che di commenti, opinioni e confronti. Ma proprio per la sua elevata partecipazione potrebbe essere un enorme spreco di tempo seguire tutti i link o leggere tutte le segnalazioni.

Con questa newsletter è possibile vedere solo le 10 più importanti e fare un giretto rapido.

Intelligent Life

Intelligent Life

Usciamo un po’ dall’ambito tecnologico e parliamo di cultura.

Intelligent Life, rivista bimestrale dell’Economist, è forse la migliore nel suo campo in Europa, se non nel mondo.

Pur valendo in pieno i soldi dell’abbonamento, Intelligent Life non solo è gratuita su iPad, ma pubblica anche una newsletter settimanale con un riassunto degli articoli del numero in edicola, più approfondimenti e commenti dal loro sito.

Intelligent Life copre non solo le arti come scrittura, cinema e teatro, ma anche filosofia, viaggi e approfondimenti sull’attualità. Il tutto unito a interventi sui loro blog e fantastiche gallerie fotografiche da tutto il mondo.

Alcuni esempi sono questo articolo su come i medici devono comunicare una brutta notizia , o questa magnifica galleria su stazioni abbandonate in tutto il mondo.

Una delle sezioni che preferisco è quella del Visual CV (meglio sulla rivista che sul web, purtroppo).

Brain Pickings

brainpickings

Quasi una fusione tra Next Draft e Intelligent Life è Brain Pickings.

Il sito, e la relativa newsletter, presentano ricerche e approfondimenti orientati principalmente su recensioni di saggi e romanzi, ma è davvero un contenitore molto completo di cibo per il ceverllo.

Esempi sono le dieci regole di scrittura di Elmore Leonard, oppure delle illustrazioni vintage delle favole di Esopo.

Nota negativa: richiede davvero molto tempo per essere letta, e spesso è molto orientata sulla cultura statunitense.
Un po’ troppo forse per i gusti europei.

Medium

medium

Medium è un servizio nato da poco, creato dal fondatore di Twitter Ev Williams, è orientato solo ed esclusivamente a fornire la migliore qualità di scrittura e lettura possibile. Medium pubblica una newsletter settimanale con i migliori articoli pubblicati dai sui contributori, e scelti dalla redazione.

È ancora un po’ in rodaggio, e ci sono alcune polemiche sull’attribuzione dei contenuti e sul fatto che scrivendo lì si potrebbe perdere il controllo delle proprie opere. Resta comunque, se non altro per l’hype che sta avendo in questo momento, uno dei siti più interessanti da leggere.

Questo articolo sulle tipologie di cibo nei supermercati americani è uno degli ottimi esempi del tipo di contenuto che si può trovare su Medium.

Ah, tanto per fare un po’ di pubblicità, da poco su Medium ho iniziato a scrivere anche io. In Inglese, sia con traduzioni di articoli pubblicati qui che con pezzi scritti esclusivamente lì sopra.

SlideShare

slideshare

Concludiamo con un ritorno a temi più tecnologici/business, con la newsletter settimanale pubblicata da SlideShare.

Ogni settimana invia le presentazioni più viste e condivise e, pur se non sempre interessanti né particolarmente originali, spesso su SlideShare si trovano lavori interessanti. Quello che penso sia l’uso migliore dello strumento, oltre a trovare magari autori interessanti, e poi leggere e sottoscrivere il feed del loro blog (vedi sotto), molte slide sono utili per rafforzare i propri articoli o commenti, e trovare rapidamente dati e infografiche che altrove sono più complesse da rimediare.

Qualche esempio: questa introduzione al cloud computing, o perché è facile imparare una nuova lingua su internet.

Social Network

Naturalmente una delle fonti principali, oltre che mezzo dove diffondere le notizie, sono i social network.

Twitter

Quando si parla di ricerca di notizie, l’obiettivo principale non può che essere Twitter.

twitter

Anche Twitter pubblica una sua semi-newletter, inviando ai suoi utenti quello che fa più tendenza di recente.
Basandosi naturalmente sugli interessi, le interazioni e i follow dell’utente stesso.

Essendo anche Twitter un oceano infinito di post, notizie e link, è difficile seguirlo efficacemente e in breve tempo, anche con poche centinaia di follow.

Questo riassunto è quindi molto utile, perché permette di trovare subito il tema del giorno, magari poi da approfondire cercando l’opportuno #hashtag.

LinkedIn

linkedin

Seppur orientato principalmente alle tematiche e dinamiche di business, LinkedIn Today è un’altra fonte preziosa per informazioni e notizie.

Anche LinkedIn invia una newsletter riepilogativa sul top content, ricca di articoli delle persone che sono state invitate a scrivere articoli sul social (quindi c’è un controllo a monte che garantisce qualità), ma anche di post provenienti da altri siti di notizie e articoli su affari, finanza e tecnologia.
La qualità è appunto la caratteristica fondamentale visto che si possono leggere articoli come questo sui social network scritto dal fondatore di HootSuite, oppure articoli sulla produttività o sul personal branding scritti da esperti nel settore.

Facebook

Facebook è sicuramente il posto migliore per condividere e commentare, un po’ meno quando si tratta di trovare notizie o seguire le fonti.

Questo perché la timeline tende a diventare un po’ troppo congestionata se si seguono troppe pagine e si hanno troppi amici, e i filtri non servono ad altro che a nascondere le cose sotto il tappeto. E non rivederle mai più.

Magari provate a fare delle liste di interessi in questo modo

facebooklists

Però è anche vero che non ho mai trovato un modo valido per tenermi aggiornato sulle pagine che seguo. Anche perché l’algoritmo di Facebook peggiora la situazione mettendo in evidenza solo le pagine e le persone con le quali si hanno più interazioni. Questo diminuisce drasticamente la possibilità di avere un aggiornamento interessante da una pagina che magari non si legge da qualche settimana.

Il consiglio definitivo è sempre quello: seguite solo le persone giuste. Sicuramente ci sarà uno scambio proficuo 🙂

Feed RSS

Una volta c’era il grandioso Google Reader. Poi si sono accorti che invece di fargli guadagnare soldi forse glieli faceva perdere e l’hanno ucciso.

Però una piccola startup ha preso la palla al balzo, e ha potenziato il suo servizio in pochi mesi, guadagnando il favore di tanti utenti (anche paganti).

Si tratta di Feedly

feedly

Feedly è attualmente il servizio web più efficace per leggere i feed RSS dei vari blog o siti. Non è certamente (ancora) all’altezza di Google Reader, in particolare per la velocità e semplicità di lettura, ma resta tutt’oggi il migliore e quello che consiglio.

Nel corso del tempo ho raccolto circa 900 feed, un po’ da ripulire ma il numero è quello.

La lettura dei blog è sicuramente una delle fonti principali, organizzate secondo i vari temi

feeds

Feedly è sicuramente un posto da frequentare spesso, anche e soprattutto tramite la loro app per iPad.

È preferibile, se disponibili, abbonarsi al feed integrale degli articoli, in modo da leggerlo tutto dentro Feedly, impostando il testo secondo preferenza. Questo permette di non andare al sito originale (motivo per cui Google chiuse il Reader), e di leggere in un ambiente più leggero e focalizzandosi solo sul testo.

Da Feedly è possibile salvare gli articoli preferiti e ovviamene condividerli sui social network per diffonderli e commentarli.

Per trovare nuovi blog e i loro feed invece è consigliabile andare sui blog, e vedere se pubblicano un blogroll di siti simili, o magari leggere i commenti e vedere se i blog dei commentatori possono interessare.

Gran parte dei miei feed li ho scovati proprio così.

Podcast

Sono sempre stato e sono ancora un grande fan della radio.

È uno strumento che permette di conoscere e restare informati su praticamente tutto senza però orientare tutta la propria attenzione ad uno strumento (come ad esempio leggere dal browser o guardare la tv).

Il modo ottimale per ascoltare i programmi radiofonici che si preferiscono è ovviamente sottoscrivere un podcast. Il momento di ascolto ideale per me è nel tragitto casa-lavoro-casa, sia perché permette di alleviare lo stress del traffico sia perché lascia appunto le mani libere per guidare o, se prendo i mezzi pubblici, per fare altro magari leggendo l’iPad.

Tra le radio che consiglio c’è senza dubbio Radio 24 (qui trovate tutti i podcast).

radio24

Gli investimenti fatti dal Sole 24 Ore negli ultimi anni hanno portato ad avere un parco conduttori di eccellenza, alcuni certamente orientati su economia e politica (quest’ultima un po’ troppo), però la trasmissione di pubblica è naturalmente MelogLa realtà condivisa, di Gianluca Nicoletti.

Devo a Nicoletti un’enorme quantità di ore di intrattenimento intelligente, e un numero altrettanto elevato di spunti raccolti poi in articoli o segnalazioni in giro.

Un altro esempio molto valido di radio, stavolta in lingua inglese è la National Public Radio statunitense.

npr

La NPR fornisce moltissimi programmi di approfondimento su attualità, scienza e cultura. Molto spesso citata da Pell in Next Draft è sicuramente un posto in cui trovare molte opinioni e commenti interessanti.

Come organizzare le fonti?

Questa sezione è particolarmente complessa da spiegare, sia perché ognuno ha le sue preferenze di classificazione e organizzazione del lavoro, sia perché gli strumenti a disposizione sono i più diversi.

Come già detto, per quanto riguarda le email io uso abbastanza intensivamente le etichette di Gmail, che consentono di archiviare dinamicamente i vari messaggi e, cosa più importante di tutte, lasciare la inbox vuota. Perché quella serve solo per i messaggi reali o urgenti, non per le notifiche o le newsletter.

Più o meno la situazione è questa

gmaillabels

Per gli articoli trovati in giro, dai social network o letti su Feedly, il consiglio è di utilizzare uno dei tanti servizi di read-it-later.

La mia preferenza va a Pocket, principalmente per lo stile elegante e pulito e per la sua davvero ottima app per iPad.

pocket

Ma ci sono anche Instapaper, Bitly, Readability e tanti altri.

Se ne usate diversi, c’è sempre l’onnipresente IFTTT che vi permette di sincronizzare i salvataggi su tutti i servizi, magari partendo proprio da Feedly

iftttread

Ora tocca a voi

Questo elenco non ha nessuna volontà di essere esaustivo né adatto a tutti i gusti o interessi.

L’idea con cui ho scritto questo articolo è quella di fornire una panoramica di quanto

E voi? Quali sono le vostre fonti e come vi organizzate per raccogliere informazioni nel mare magnum del web?

Fatemi sapere, mi fa sempre piacere scambiare fonti interessanti e, ancora di più, trucchi&consigli per trovare nuove notizie.

Ricevere via mail avvisi sugli scioperi Atac

Questo post è solo un banale esempio, ma è la scusa ideale per parlare di uno dei servizi più utili, innovativi, semplici ed efficaci pubblicati negli ultimi anni: IFTTT.

ifttt

Il servizio (il cui acronimo sta per If This Then That) fa solo e semplicemente quello che c’è scritto qui sopra: mette internet al vostro servizio.

IFTTT è stato definito da molti come il vero attuatore del concetto di Internet of things, cioè di quella evoluzione che consentirà in futuro di avere una comunicazione via internet non tra umani e macchine ma tra macchine e macchine, comprendendo come ambiti non solo l’informatica ma anche la robotica, l’automobilistica, ecc.

In realtà gran parte delle macchine già ora si parla tra loro, solo che spesso non ci accorgiamo direttamente di questo dialogo né possiamo direttamente influenzarlo o modificarlo.

IFTTT permette di fare ciò.

iftttwired

Tramite una semplice programmazione a linguaggio naturale consente di impostare delle attività (chiamate recipe, ricette) basandosi su una semplice stringa di IF

iftttif

Ovvero se succede questa cosa, fai questa azione.

Ma dove possiamo attivare le ricette? Su una moltitudine di servizi e strumenti, chiamati channels

iftttchan

Per ognuno di questi canali (ce ne sono 69 al momento, ma sono in costante crescita) è possibile impostare dei trigger al verificarsi di una certa condizione o azione, e successivamente impostare un’altra azione da un’altra parte del web o di internet.

Tornando quindi al titolo del post, con due clic è possibile fare questo

iftttatac

E impostare IFTTT affinché cerchi nel feed dell’Agenzia per la Mobilità la parola “sciopero”, e successivamente inviarmi una mail con il link della notizia stessa.
Il tutto praticamente in tempo reale.

iftttmail

La ricetta, per chi la volesse implementare, è pubblica ed è questa

IFTTT Recipe: Invia una mail ogni volta che c'è uno #sciopero dell'#atac a Roma

Ovviamente è solo uno dei modi più semplici, ma più efficaci, per programmare internet, ma ci sono tante altre ricette già pronte e tanti canali su cui provare.

Io lo uso abbastanza (ma posso fare ancora di più), in particolare per amplificare i backup (il canale Dropbox è essenziale), ricevere allarmi su keyword specifiche, e automatizzare la pubblicazione di contenuti.

Sembra una frase fin troppo comune nei rapidi tempi del web duepuntoqualcosa, ma stavolta è verissima: usatelo, migliorerà la vostra vita.

Non mi fate nemmeno più schifo…

Lo stato del giornalismo in Italia è ad un livello pietoso da parecchio tempo, ma recentemente il confronto con i maggiori quotidiani europei e esteri ha raggiunto vette molto alte, spinte soprattutto dall’incapacità dei giornalisti (preferisco questo come insulto a giornalai, visto che gli ultimi sono persone che almeno il lavoro se lo sudano) di capire quello che sta succedendo nel mondo. O troppo attenti a servire bene il loro padrone o troppo stupidi per comprendere alcunché (e quindi utili solo a servire bene il loro padrone).

Non solo hanno seguito con distacco e scarso interesse, dovuto a ignoranza o complicità, la storia di Prism e dei file di Snowden, portata avanti magistralmente da Glenn Greenwald, un grande giornalista di un grande giornale come il Guardian (quotidiano davvero libero ed indipendente, ed infatti con tanti problemi finanziari).

Non solo hanno seguito il caso Wikileaks sempre con lo stesso distacco incompreso, mirandolo solo ai propri tornaconti politici (ah, l’ambasciatore diceva in segreto che Berlusconi era un buffone, ahahah).

Ma ora, dopo una sentenza vergognosa, che dimostra come non mai che il concetto di land of the free in USA vale solo per i potenti, e che è stata riassunta proprio da Greenwald così:

Proprio dopo quella sentenza, invece che spiegare cosa è successo, il significato di quella condanna e fare un dossier dettagliato che spieghi i fatti, pubblicano una notiziola da gossip di quart’ordine.

Il Corriere solo in box

manningcor

Repubblica ovviamente ci carica anche la foto stile morboso-cronaca vera-novella 2000

manningrep

Tutto questo inquadrato in una trattazione del personaggio degna di una discussione da bar dello sport, come ricorda correttamente Stefania Maurizi su Twitter

Come detto nel titolo non mi fate nemmeno più schifo, mi fate solo pietà.

Voi e chi ancora vi da soldi, che sia lo Stato con le sovvenzioni o qualche lettore che ancora spera di avere in mano un quotidiano europeo.

La Facebook Graph Search è disponibile per tutti

Qualche mese fa Facebook presentò al pubblico la funzione Graph Search, un motore di ricerca interno al social network che permette a tutti gli utenti di cercare informazioni utilizzando un linguaggio di ricerca naturale.

Una cosa del tipo persone che conosco, che abitano a Roma e a cui piace la carbonara.

Questo strumento è stato introdotto gradualmente, non senza qualche polemica,  qualche interessante esperimento sui suoi possibili usi, e qualche analisi sul fatto che le ricerche sono un po’ confusionarie per ora.

Proprio in questi giorni il Graph Search è stato reso disponibile a tutti gli utenti del social network, a patto che impostino come lingua English (US), proprio per via del linguaggio di ricerca, che per ora è solo in inglese.

Per cambiare la lingua basta cliccare sul tasto in fondo ad ogni pagina Facebook, oppure su Impostazioni Account –>Generale –>Lingua.

Ho provato subito a fare qualche ricerca e devo dire che si trovano informazioni interessanti, e qualche felice conferma

Facebook Graph Search

Se la potenza dello strumento un po’ vi spaventa, fate bene.
La privacy su Facebook è molto importante e va controllata con cura, qui trovate un ottimo articolo della Electronic Frontier Foundation su come verificare al meglio le proprie impostazioni, e proteggere i propri dati personali, interessi, foto e quant’altro.

Salvate Disneyland Paris!

Save Disneyland Paris

Sono un grande fan (anche se un po’ in ritardo) dei Parchi Disney.
Finora ne ho visti solo due. Quello più lontano, Tokyo, e quello più vicino, Parigi.

Essendo stato più volte proprio a Disneyland Paris, l’ho sempre trovato splendido.

Tuttavia, proprio nella visita per i venti anni del parco, ho notato molte cose che non andavano.

Attrazioni chiuse o con guasti continui, zone totalmente abbandonate, negozi con orari ridicoli e in generale tante piccole crepe sia nell’organizzazione che reali, nelle splendide strutture ideate e costruite dagli Imagineers.

Ho aderito quindi con piacere alla richiesta di supporto di Guillaume, il curatore del meraviglioso blog Parcorama che, partendo da un suo articolo sullo stato del parco, e supportato dai tanti fan di Disneyland Paris, ha lanciato una petizione a Bob Iger, CEO della The Walt Disney Company, per fare qualcosa e ripristinare l’alta qualità e bellezza di quello che è forse il più bel Parco Disney al mondo.

Io ho curato la traduzione in italiano della petizione, che trovate qui e riportata alla fine di questo post. Ma ci serve anche il vostro aiuto!

Firmate la petizione su Change.org per salvare Disneyland Paris!
#SaveDisneylandParis

Lettera aperta a Bob Iger, AD della The Walt Disney Company (ITALIANO)

Cordiale Signor Iger, 

quando Lei fu nominato Amministratore Delegato della The Walt Disney Company, nel marzo 2005, gli allora membri del consiglio di amministrazione Roy E. Disney e Stanley Gold cessarono la loro Campagna “Salviamo Disney”. La campagna era stata avviata per ripristinare una politica aziendale che mirasse all’eccellenza, un valore che ha sempre profondamente caratterizzato le attività della The Walt Disney Company, fin dalla sua creazione da parte dello stesso Walt.

Grazie ai Suoi sforzi la The Walt Disney Company è ora più forte che mai. Questo è dovuto ad una serie di eventi chiave, necessari a risolvere dei grandi problemi:

L’acquisizione della Pixar (2006)

Il recupero dei The Walt Disney Studios

Il rilancio e l’espansione del Disney California Adventure (2008-2012)

L’acquisizione di Marvel Entertainment (2009)

L’avvio della costruzione dello Shangai Disney Resort (2011)

L’espansione di Hong Kong Disneyland (2011-2013)

L’acquisizione della Lucasfilm (2012)

Questi grandi investimenti (come l’espansione del Disney California Adventure e di Hong Kong Disneyland) hanno permesso di sistemare delle parti della società che versavano in cattivo stato, e di diventare più forte in aree demografiche che la Sua società mirava a conquistare da molto tempo. Tutti questi eventi chiave hanno una cosa in comune: la qualità del prodotto o dell’esperienza. Come disse una volta un Suo amico e collega, John Lasseter: “La qualità è il miglior business plan”.

Sfortunatamente, recenti sviluppi hanno seriamente danneggiato la qualità di uno dei migliori parchi a tema del mondo: Disneyland Paris. Vorremmo cogliere quest’opportunità per condividere con Lei le nostre sincere preoccupazioni sullo stato del parco, che porta il nome della Sua società in Europa. Noi ci siamo molto affezionati al resort, durante la sua vita relativamente breve rispetto agli altri parchi, e davvero non vogliamo vederlo peggiorare ulteriormente.

Quando aprì il Parco Disneyland (allora si chiamava ancora Euro Disneyland), nel 1992, appariva davvero come uno dei più grandi risultati della Disney: una meraviglia artistica e tecnologica. L’alta qualità dei suoi spettacoli, delle attrazioni e del tema ebbe un grande successo nel pubblico di tutta Europa, e l’esperienza degli ospiti era simile, se non addirittura superiore, a quella di Disneyland e Walt Disney World. Purtroppo, a causa di continui problemi finanziari, la qualità complessiva dell’esperienza è lentamente peggiorata durante il tempo. I tanti anni di tagli al budget della manutenzione, a quello degli spettacoli e dei ristoranti hanno lasciato il resort in uno stato di abbandono inaccettabile.

Quest’anno la qualità è ulteriormente scesa fino a raggiungere un punto critico: il 2013 segna la prima stagione estiva dall’apertura senza nessuno spettacolo messo in scena nei due parchi. È la prima volta che succede nella storia di Disneyland Paris, e probabilmente la prima volta tra tutti i Parchi Disney del mondo.

Vorremmo illustrarLe i principali problemi di Disneyland Paris, dalla nostra prospettiva di visitatori, in queste quattro categorie.

1. Manutenzione

La manutenzione dei parchi, delle attrazioni e degli hotel è stata tralasciata troppo spesso durante gli ultimi venti anni, arrivando al punto che molte strutture non sono più “Disney Standard”. Molti elementi delle decorazioni a tema sono in disfacimento, mentre altre cadono letteralmente a pezzi.

Sicuramente un lato positivo è il programma di ristrutturazione dettagliato che è stato avviato negli ultimi anni, orientato principalmente a ripristinare molte parti di attrazioni, effetti o arredi a tema che erano deteriorati durante questi anni. Mentre è vero che quest’attività indica un’attenzione del management di Disneyland Paris a continuare a mantenere il parco efficiente, purtroppo tocca solo la punta dell’iceberg. I molti anni di abbandono sono costati un caro prezzo al più bel Magic Kingdom che sia mai stato creato; il prezzo per ripristinare la sua gloria passata sembra ora molto più alto, rispetto a quello che sarebbe stato pagato sistemando le cose per tempo.

2. Tagli al budget

Lo show Tarzan Encounters al Chaparral Theater, lo show The Legend of the Lion King al Videopolis, l’iconica parata notturna Disney’s Fantillusion! sono stati tutti cancellati quest’anno. Allo stesso tempo altri teatri o spazi per spettacoli, come Le Théâtre du Château, sono stati lasciati vuoti e in disuso per anni. In aggiunta diverse attrazioni e molti ristoranti e negozi ora aprono solo per un tempo molto limitato: ad esempio dalle 11:00 alle 18:00, mentre il parco è aperto dalle 9:00 alle 23:00. In aggiunta una cattiva manutenzione sta drammaticamente riducendo, nel corso del tempo, la capacita di alcune attrazioni. Ad esempio la Thunder Mesa Riverboat Landing (aperta dalle 11:00 alle 18:00) opera da tanto tempo con solo uno dei due battelli a vapore disponibili, e molte altre attrazioni o montagne russe operano con meno treni, lavorando così a capacità ridotta.

La mancanza di manutenzione, unita ai tagli al budget, ha provocato guasti ciclici che colpiscono tutte le attrazioni. Questi guasti, uniti all’inferiore capacità di accogliere i visitatori, rendono il parco costantemente sovraffollato, proprio mentre Disneyland Paris batte il record di visitatori anno dopo anno; il resort ha accolto sedici milioni di visitatori nel 2012. Il risultato finale è che un giorno a Disneyland Paris è diventato una serie di lunghe camminate tra attrazioni e luoghi aperti e attrazioni e luoghi chiusi.

3. Cibo

L’offerta di cibo e ristorazione nel parco è molto varia, ma la qualità generale è inferiore a quella dei Parchi Americani. La maggior parte dei ristoranti offre o cibo da fast food o un buffet con formula all-you-can-eat. Solo un piccolo numero di ristoranti con servizio al tavolo è disponibile ad oggi, mentre prima ce n’erano molti altri. Questi nel tempo sono stati trasformati in fast food, come ad esempio l’Explorer’s Club che è diventato il Colonel Hathi’s Pizza Outpost, una pizzeria standard.

Negli ultimi anni la qualità del cibo servito ai ristoranti con servizio al tavolo, quelli più cari, è notevolmente peggiorata. Portate di cibo industriale precotto sono servite in pochi minuti dall’ordinazione, questo è segno che il cibo non è preparato espresso. L’offerta di cibo ai ristorandi fast food è troppo cara e non può competere con le altre scelte, come ad esempio il McDonald’s, che è a pochi minuti di cammino dai parchi, nel Disney Village.

Quello che preoccupa di più, oltre al cibo di bassa qualità servito ad alto prezzo, sono gli orari di apertura di alcuni ristoranti. Se il Parco Disneyland chiude alle 23:00, ci si aspetta di poter avere una buona cena, solo per essere delusi dalla chiusura del ristorante alle 19:30. Questi orari troppo brevi rendono impossibile prenotare un pasto nella tarda serata, le uniche opzioni sono cenare prima o rivolgersi ad uno dei fast food nel Parco Disneyland o uscire verso il Disney Village.

 

4. Walt Disney Studios Park

È il parco Disney più piccolo, l’unico senza una dark ride tradizionale, il parco che ancora sta lottando per affermare una sua identità: in breve è il parco che non è mai arrivato al “Disney Standard”. La mancanza di attrazioni, l’ambiente spoglio, il tema generale del parco mai troppo definito, un masterplan non accuratamente disegnato, la bassa capacità delle nuove attrazioni e altro ancora: sono tutti problemi e criticità urgenti. Questo parco ha bisogno di un concreto progetto di ripianificazione e rivalutazione del suo tema, al fine di portarlo al livello standard della Sua società.

Oltre a queste quattro categorie (Manutenzione, Tagli al budget, Cibo, Walt Disney Studios Park), c’è necessità di lavorare sull’ormai vecchio Disney Village, sulla qualità mediocre e sulla scarsa varietà del merchandising, sugli antiquati Hotel Disney, che offrono scarsi servizi a fronte di tariffe molto elevate.

Signor Iger, quanti guasti, attrazioni chiuse, esperienze negative e ospiti scontenti servono ancora prima che la The Walt Disney Company intervenga? Noi non comprendiamo perché, dopo tutti questi anni di problemi, la The Walt Disney Company (che possiede il 40% di Euro Disney S.C.A.) non ha ancora fatto nulla per modificare la struttura finanziaria di Euro Disney. La società fu creata dalla The Walt Disney Company ed è sempre stata finalizzata solo ad operare ad Euro Disney, proprio per diventare una società di successo e senza debiti. A Lei va bene che il brand Disney è offuscato dalla degradata, ma molto cara, esperienza a Disneyland Paris da parte di 740 milioni di cittadini europei? Noi non vogliamo credere che la Disney voglia intenzionalmente far tornare a casa i suoi ospiti europei con dei ricordi e delle esperienze non alla sua altezza.

Naturalmente ci sono molte cose positive su Disneyland Paris. Il design originale del 1992 è meraviglioso, i cast member sono cordiali e attenti, lo spettacolo serale Disney Dreams! è incredibile e il rinnovamento dei prossimi eventi di Halloween e Natale sembra molto promettente. Sfortunatamente la mancanza di attenzione da parte del management mette in secondo piano questi grandi punti di forza.

Signor Iger, Le chiediamo di rivedere il budget operativo per Disneyland Paris. Le chiediamo di non sottovalutare più il parco più bello che sia mai stato creato dai suoi Imagineers. Le chiediamo di ripristinare la qualità nel cenare al parco, di riportare nei teatri gli show dal vivo e gli spettacoli per strada, di sistemare i problemi non appena siano notati, di rivedere completamente il secondo cancello, di aprire nuove e divertenti attrazioni sia nel Walt Disney Studios Park che nel Parco Disneyland. Nessun rimedio rapido, ma una soluzione duratura ai problemi che hanno infestato il resort fin dalla sua apertura.

Walt Disney una volta ha detto “Disneyland non sarà mai completato, continuerà a crescere finché ci sarà ancora immaginazione nel mondo.” Dal 2005 Lei ha brillantemente salvato la Disney, anche con i programmi di salvataggio per Disney California Adventure e per Hong Kong Disneyland. Ora noi Le chiediamo di effettuare un altro salvataggio, quello di Disneyland Paris.

Cordiali saluti,

#SaveDisneylandParis

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