Impressioni di viaggio – Irlanda

Inizio qui una serie di post sulle mie impressioni avute viaggiando in altre nazioni, andrò in ordine più o meno cronologico.

Tutte le foto che compaiono nel post sono mie.

Irlanda

Quando ci sono stato?

Ci sono stato diverse volte, la prima però in un giro in auto con degli amici qualche anno fa.

Successivamente ci sono tornato per altri giri in zone che non avevo visto e per sentire il Boss.

Prima impressione

Devo dire che era la prima volta che andavo in un paese anglosassone, sebbene atipico e latinizzato come l’Irlanda. La cosa che comunque salta subito agli occhi è l’estrema organizzazione dei servizi.

Appena arrivati siamo andati a ritirare l’auto a noleggio prenotata prima del viaggio. Quello che mi ha colpito è che ognuno degli addetti al banco noleggio, oltre il nome, aveva anche un cartellino col ruolo. In particolare i nuovi impiegati avevano un cartellino Trainee, che indicava il fatto che erano inesperti e in addestramento per il servizio. Questo serve a rendere trasparente questa cosa nei confronti del cliente, e quindi a permettergli di rivolgersi ad altri qualora avesse fretta o non volesse “aiutare” il nuovo arrivato.

Ovviamente il nostro addetto aveva come cartellino Manager, quindi ci ha servito molto in fretta 🙂

In ogni caso l’impressione è stata proprio quella di una grande attenzione alla qualità del servizio, ma sempre in modo cortese, non formale come in altri posti (vedi Inghilterra o Giappone). Questo principalmente dipende dalle persone, di cui parlerò dopo.

Il posto

Quello che colpisce di più girando per l’Irlanda è la sua estrema varietà di paesaggio.

Gran parte dell’Irlanda è esattamente come ce la si immagina: sterminate distesi verde smeraldo coperte da un cielo di un azzurro mai visto da queste parti.
Ma non è tutta così, la contea di Wicklow e il suo parco nazionale sono paesaggi che hanno i colori dei grandi boschi del confine tra Canada e Stati Uniti. Altre parti più interne sono talmente brulle da sembrare lunari, avvolte nella nebbia come nella migliore tradizione scozzese.

Dublino ovviamente fa storia a se, non è paragonabile alle altre città irlandesi, è troppo strutturata e troppo densamente abitata per mostrare qualcosa che non sia la classica capitale europea. Con le sue tipicità nazionali, senza dubbio, ma non utilizzabile come metro di giudizio per capire come funziona una nazione.

Le altre città, tutte più o meno piccole, colpiscono per il grande contrasto che offrono in termini di servizi. Si passa infatti dai ristoranti che alle 20:30 hanno già tirato giù la serranda (tipico di una nazione fondamentalmetne contadina, in cui si va a letto presto e ci si sveglia altrettanto presto), ai superstore Tesco aperti 24 ore al giorno (tipico di una società dinamica che lavora di continuo).

La gente

Gli irlandesi sono un popolo meraviglioso. Come tutti gli abitanti di un’isola hanno un grande spirito di accoglienza nei confronti del forestiero, però la loro marcia in più è proprio data dal calore latino della gente, della sua cultura e della sua religione cattolica. Sì perché non può essere messa in secondo piano l’importanza del cattolicesimo in Irlanda, un sentimento senza dubbio molto forte e radicato (in Irlanda è tutt’ora illegale abortire senza un rischio per la vita della madre), però onesto e sincero.

Gran parte degli irlandesi credono davvero in quei valori, non li ostentano in maniera ipocrita come in Italia (provate a spiegare ad un Irlandese cos’è un cattolico non praticante…), e soprattutto non usano quei principi per impedire la normale vita di tutti i cittadini. Per fare un esempio: tutti abbiamo presente come la pensa la Chiesa sulla contraccezione, ma in quasi tutti i pub c’è un distributore di preservativi.

Tutto questo si sposa poi ad un altro grande elemento della vita irlandese: l’alcol.
Gli irlandesi sono grandissimi bevitori, birra e whisky ovviamente, ma a differenza di tanti altri popoli non sono mai aggressivi, violenti o molesti. Anzi farsi quattro, cinque birre al pub aiuta solo a cantare insieme più forte, a divertirsi di più e a lubrificare i rapporti umani.

È difficile stargli dietro, ma in molti pub troverete sempre gente pronta a offrirvi l’ennesima pinta e a chiacchierare con voi per ore… e questo calore non l’ho trovato in nessuna altra parte del mondo.

La cosa migliore

Sarò banale ma dico la Guinness.

E non lo dico intendendo solo la birra, ma proprio quello che rappresenta come modo di vivere di cui parlavo prima.

La cosa migliore dell’Irlanda è proprio il calore e l’accoglienza, che si esprime al meglio nella pinta bevuta in un bar, magari di qualche paese sperduto tra i boschi.

La cosa peggiore

Qui non voglio essere banale, quindi non dirò il tempo. Anche se come al solito è un fattore che colpisce chi vive nel sole del Mediterraneo.

Quello che non mi piace dell’Irlanda è legato, ancora una volta, al suo popolo.
Sì perché l’accoglienza che sanno darti gli irlandesi è sicuramente il punto di forza della nazione, ma non posso non considerare che c’è un lato oscuro. C’è in tutti i popoli, questo è vero, però gli irlandesi hanno dimostrato una particolare spregiudicatezza nel corso della storia, che non può non essere considerata.

Non parlo solamente delle lotte per l’indipendenza e della violenza dell’IRA, ma parlo anche e soprattutto delle politiche industriali che hanno spinto l’Irlanda a passare da un’economia di tipo agricolo ad una basata su servizi. La scelta era corretta, senza dubbio ha portato ad una crescita notevole del PIL dell’Irlanda, la tigre celtica che spaventava tutti qualche anno fa.

PIL Irlanda
PIL Irlanda – Fonte Wolfram Alpha

Però… il lato negativo è quello di aver attratto le aziende (tutti i maggiori HQ delle aziende di servizi, Apple, Google, Amazon, Dell, sono lì…) con una politica di riduzione delle tasse, incentivi fiscali e lavorativi molto spinti. Questo ha portato a degli squilibri, anche a livello europeo, notevoli. Basta vedere la recente vicenda di Ryanair e di come vengono pagati gli stipendi dei loro dipendenti, che sono tutti assunti in Irlanda, dove si paga poco di tutto.

Il senso è che c’è sempre un’altra faccia della medaglia da considerare, anche quando tutto sembra apparentemente così invitante. Certo ora le cose vanno molto meglio, però questa vicenda ha mostrato come gli irlandesi non siano semplicemente un popolo di simpatici bevitori…

Ci tornerò?

Certamente.

Ci sono altri posti da vedere, compresa l’Irlanda del Nord che sta lì vicino ma sembra lontana milioni di miglia.
E poi non si può bere la Guinness se non in un pub dell’isola.

Anche perché sono gli unici posti dove puoi andare dopo le 21, visto che tutto il resto è chiuso…

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