… però evidentemente non ci riesco.
La notizia di qualche giorno fa la conoscete tutti, è questa:
Dicevo che volevo evitare perché mi sembrava la solita cosa trita e ritrita, ma c’è stata una escalation fino ad arrivare al commento di Napolitano.
Quello che mi domando io è come è possibile che dopo tutti questi anni ancora non si siano capiti certi meccanismi?
Eppure non è difficile, è chiaro a molte persone ed è talmente tanto evidente che sono anni che Berlusconi fa di tutto per rubare la scena.
Daniele Luttazzi sono anni che lo ricorda nei suoi spettacoli (come Decameron del 2009), e nelle sue interviste:
Luttazzi, quindi il cucù ad Angela Merkel e la battuta su Obama abbronzato sono modi di rubare la scena?
Berlusconi riesce ogni volta a diventare protagonista di una microstoria, cosicché i giornali parlino sempre di lui.
Cosa guadagna a stare al centro dell’attenzione?
Con queste tecniche riesce a trovare consensi anche negli strati sociali che lui in realtà penalizza. La politica di Berlusconi è reazionaria e classista, ma gli operai lo votano. E’ un fenomeno tutto italiano.
Eppure ogni volta tutti ci cascano. Tutti stanno lì, sui giornali, in tv, sui social, a commentare indignati (o indivanadi) l’uscita impropria.
Uscita impropria che stavolta è davvero magistrale
- va in un posto dove non era invitato
- è il giorno della memoria, quindi tutti parlano della shoah
- dice una cosa che sa troverà tanti italiani d’accordo.
Berlusconi ha sempre fatto così. Ogni volta che non è al centro dell’attenzione (cioè fondamentalmente quando non è al governo o si deve confrontare con persone più importanti di lui sul piano politico internazionale), fa di tutto per cercare di essere la news of the day. E ogni volta ci prende in pieno, riempiendo pagine e pagine di editoriali, articoli, post di blog, trasmissioni televisive e radiofoniche di una sola cosa
del suo nome
Quello che è chiaro in questa campagna, in cui parte palesemente come perdente, è che non ha più niente da perdere. Quindi ha sfoderato tutti i suoi esperti di immagine e marketing (e ha senza dubbio i migliori), sparando con tutte le cartucce di cui dispone. Quindi prende treni per farsi vedere in mezzo alla gente, scherza, ride con tutti e va perfino dal suo “nemico” (ROTFL) Santoro, in uno scontro record di ascolti.
Questo lo capisco perfettamente, è una linea fin troppo chiara, anzi forse è l’unica linea che può portare avanti in questa fase. Sia perché si è rivelata vincente, sia perché lui può solo crescere di percentuale.
Quello che non capisco, e spero a questo punto di non capirlo mai, è perché tutti gli vanno dietro.
Perché tutti fanno il suo gioco, accettano le sue regole e, volenti (allora sono complici) o nolenti (allora sono stupidi) lo aiutano.
L’amara lezione ce la da in fondo l’altro grande autore satirico di questo Paese, Corrado Guzzanti
Er Paese non è de destra né de sinistra: er Paese è de Berlusconi!