Si fanno tante critiche all’amministrazione di Roma, stavolta però cerco di contestualizzare con dei fatti per dimostrare la totale inefficienza e spreco di soldi di chi governa la Capitale.
A maggio prendo una multa.
Sono passato su una corsia preferenziale e c’erano gli ausiliari di Roma TPL a prendere le targhe. Poco male, ho fatto una cazzata e mi preparo a ricevere la multa e a “stanziare” i fondi necessari a pagarla.
Passa un po’ di tempo senza che arrivi nulla. Io che però sono registrato all’area autenticata del sito del Comune, posso accedere al servizio RomaMulte, e vedere se c’è qualcosa.
Questo servizio, come detto, è all’interno di un’area dedicata del sito del Comune. Per entrare in quest’area è necessario autenticarsi in fase di registrazione, fornendo moduli, documenti e tutto il resto.
Tanto per dire quali servizi sono disponibili, e far capire come il Comune già riconosca come valida l’autenticazione, qui è possibile anche fare un cambio di residenza all’interno del Comune stesso.
Ogni tanto butto un occhio lì dentro e vedo se c’è qualcosa di nuovo.
Un giorno compare la suddetta multa.
Ma, ovviamente, manca la data di notifica, e senza quella non so quando e se posso pagare la tariffa ridotta (30% in meno dalla data di notifica).
Il Servizio RomaMulte prevede invio di comunicazioni via posta elettronica (che hanno perché la newsletter mi arriva sempre)? Ovviamente no.
Il giro in teoria poteva già finire qui, mi mandano una segnalazione di notifica, la vado a vedere sul sito e la segnalo come ricevuta. Sono un utente autenticato e verificato e solo io posso accedere lì, staremmo tutti a posto e non si sarebbe perso tempo e soldi.
Vi do un’altra possibilità. Io sono registrato, fin dalla sua attivazione, alla PEC statale, il Servizio Postacertificata.gov.it.
Questo canale dovrebbe essere il servizio ideale per permettere alle PA di comunicare in modo sicuro e conforme alla legge con i cittadini.
Mi è arrivato qualcosa da Roma Capitale? Ovviamente no.
Anzi, mi è mai arrivato qualcosa da qualunque PA lì sopra? Ovviamente no.
Ma così sarebbe troppo semplice, troppo economico e troppo efficiente.
Roma Capitale fa quindi partire la macchina delle notifiche.
A fine luglio qualcuno (presumo degli agenti della Polizia Locale) viene a casa mia per comunicarmi la notifica del verbale. Nemmeno a dirlo non trovano nessuno e non lasciano nessun avviso.
Da RomaMulte vedo la data della notifica, ma non vedo ancora verbale o altro.
Dopo qualche giorno trovo nella cassetta una ricevuta di raccomandata. Penso sia il verbale e vado alle poste (girone dantesco un po’ attenuato dal periodo di ferie) a ritirarlo.
Era il verbale? Ovviamente no.
Era la notifica della mancata notifica del verbale, che mi indicava di andare presso la Casa Comunale dei vigili urbani a ritirare il verbale stesso.
Tra l’altro l’inutile notifica della mancata notifica non è nemmeno gestita dal Comune, ma dalla Selecta, come si vede sull’intestazione della busta.
Mentre le poste almeno sono aperte fino alle 19:00, la Casa Comunale ha i vergognosi orari da ufficio pubblico: quindi o lavoro o vado a prendere il foglio.
Concludendo.
Per una multa hanno attivato questo giro medievale stile vassalli valvassori e valvassini:
- Ausilari di Roma TPL
- Sistemi informativi del Comune
- Polizia Roma Capitale
- Selecta
- Poste Italiane
- Polizia Roma Capitale (impiegati della Casa Comunale).
Il tutto costringendo me a fare due tappe per ritirare un documento cartaceo che non vale nulla, per una cosa che poteva benissimo fermarsi al punto 2.
Come è andata a finire?
Che ho pagato la multa tramite RomaMulte, funziona benissimo quando devono incassare, appena vista la data di notifica.
Che il verbale alla Casa Comunale se lo tengono, visto che non posso prendere permessi per ritirare una cosa che non mi serve.
Che alla fine tutto il giro è costato all’amministrazione comunale forse più di quelle poche decine di euro che hanno incassato.
Tanto paga pantalone no?
E del fatto che nel 2014 ci siano ancora meccanismi così medievali chi se ne frega.
Un pensiero su “L’efficienza e la spending review di Roma Capitale”