I cani da guardia e l’apriscatole

Una delle mosse più interessanti dell’insediamento della legislatura è stata la scelta dei grillini di sedersi in alto nell’emiciclo.

M5S IN ULTIMA FILA: “OPERAZIONE FIATO SUL COLLO”. I grillini sono stati i primi a entrare a Montecitorio posizionandosi nelle ultime file in alto dell’emiciclo. Una collocazione provvisoria: l’assegnazione dei posti avverrà dopo la costituzione dei gruppi parlamentari. “Carissime e carissimi siamo entrati in aula occupando le file in alto, né a destra né a sinistra, ma sopra, operazione fiato sul collo sempre”, scrive su Facebook la deputata 5 stelle Ciprini. Dal TG1.

Mossa fatta, dicono loro, per simboleggiare ancora di più il controllo sugli altri parlamentari.

Il loro obiettivo è quindi quello di mostrare quello che succede, aprendo le Camere col famoso apriscatole

Apriscatole alla camera - Foto da Twitter/Repubblica
Apriscatole alla camera – Foto da Twitter/Repubblica

Non è la prima volta che questo tema dell’apertura delle scatole, del controllo, viene portato dal M5S come punto fondamentale della presenza nelle giunte locali prima e nell’assemblea nazionale poi.

Loro si pongono quindi come cani da guardia e controllori del sistema della vecchia politica (i morti), mostrando tutto in streaming (fino a contrordine dall’alto, ovviamente) e pubblicando tutto sulla rete.

C’è una piccola fallacia in questo ragionamento, loro sono all’interno.

Sembra una banalità ma non la è. Logicamente non si può controllare un sistema facendo parte di esso. Un sistema si può controllare solo dall’esterno.
Questo è ovvio perché dall’interno si fa già parte del sistema, e il fattore fondamentale del controllare qualcosa è non essere parte di ciò che si controlla.

Nelle organizzazioni complesse chi fa audit è un gruppo che non dipende da nessun altro ramo dell’azienda (tipicamente risponde al CdA), o in molti casi è addirittura un’azienda esterna, magari facente parte del gruppo, ma sempre indipendente rispetto alla controllata.

Nella concezione anglosassone del giornalismo, i media sono appunti visti come cani da guardia della democrazia proprio perché, dall’esterno, controllano e “smascherano” tutti i trucchetti che i politici si possono inventare per mettere a rischio le libertà di tutti, o per nascondere delle cose al pubblico. Ed è ovvio che lo possono fare perché loro fanno parte di quel sistema, quindi gestiscono le cose come vogliono.

Stando all’interno del sistema si può sì cercare di migliorarlo ed renderlo più efficiente, di tagliare i rami secchi e di lavorare più costruttivamente. Anche opporsi, perché no, quello è il ruolo parlamentare di un’opposizione democratica, confrontarsi anche duramente per cercare di fare leggi in ogni caso buone per tutti.

Ma non si può controllare. Perché se quelli che stanno dentro il sistema si arrogano il diritto di essere controllori di loro stessi, allora chi controlla i controllori?

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