Osterie senza osti e ciambelle senza buco

Va tanto di moda, quindi faccio pure un po’ di fact-checking da tastiera e mouse.

In questi giorni ha fatto parecchio scalpore la storia della cartella esattoriale mandata da Equitalia all’Osteria senza oste a Valdobbiadene.

Osteria senza oste
Osteria senza oste – Foto La Stampa

Le prime descrizioni e le prime foto hanno subito fatto gridare al solito scandalo dello stato tartassatore e della crudele vampira Equitalia.

Si parlava infatti di economia del dono, di solidarietà tra viaggiatori e produttori locali, chilometri zero, autoproduzioni, lieviti madri, uva schiacciata coi piedi puzzolenti e tutta la solita sbrodolata del sapere nostalgico (come lo chiama Antonio Pascale). Tutta roba finta e mai esistita, ma che piace tanto e fa fighetto.

Il tutto ovviamente condito dalle affermazioni dell’oste assente, ovvero il proprietario della struttura.
Sempre sulla Stampa (evidenziazioni mie)

De Stefani ogni mattina porta in incognito i prodotti freschi del giorno come pane cotto a legna e uova sode. Accende il fuoco d’inverno, lava piatti e bicchieri usati, affranca e spedisce le cartoline scritte dai passanti e lasciate sui tavoli. I salami sono appesi. Le bottiglie di vino sul tavolo, da aprire e gustare. «Io non ci sono mai perché il padrone di casa modifica le emozioni delle persone. Ma è come se le conoscessi tutte, perché leggo le dediche da tutto il mondo: Argentina, Giappone, Inghilterra, Namibia, Porto Rico…». Quasi impossibile arrivarci perché non ci sono insegne. «So di gente che ci ha messo tre anni per trovarla. Molti si fanno accompagnare da chi ci è stato» ammette il titolare.

Ecco, qui cominciano a non quadrare le cose. Sì perché “gente che ci ha messo tre anni per trovarla” stona un pochino con la pagina dell’Osteria su Tripadvisor

Con tanto di mappa e certificato di eccellenza!
Con tanto di mappa e certificato di eccellenza!

Ma un altro indizio, di quelli che tolgono ogni dubbio, lo si ha con questo articolo di Dissapore sulla vicenda della cartella all’Osteria.

Basta vedere le foto

Cartello Osteria
Foto Dissapore
Interno osteria
Foto Dissapore

Altro che mezzo casolare abbandonato con il povero pastore che porta i prodotti. Qui c’è proprio una struttura ragionata, manutenuta e molto ben avviata.

Ma senza scontrino.

Infine, come ciliegina, i due commenti di Anna e Daniele, sempre su Dissapore

La prima volta ci sono stata parecchi anni fa’ ed era ancora un posto “vivibile”.
Col tempo la cosa si è ingigantita, ormai è un posto preso d’assalto che ha perso quel senso di oasi di pace.
Mi dicono che ultimamente il Signor Oste fosse bello presente e che pretendesse il pagamento del valore (spropositato a mio parere) scritto sulle confezioni cibi e bottiglie.Così dicono.
Lo sapevo che la Finanza prima o poi sarebbe arrivata.

Sacrosanto, ormai l’oste c’è eccome e controlla a modi guardia giurata che si inserisca esattamente l’importo indicato per ogni singola cosa, prezzi fra l’altro spropositati anche per un attività commerciale normale, per cui non vedo seriamente il motivo perché non dovrebbero pagare le tasse come noi poveri mortali

Commenti che sono in linea con le recensioni negative su Tripadvisor

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Va benissimo incazzarsi, ma da qui a prendere questo caso come esempio di stato prepotente che vessa i poveri cittadini ce ne vuole.

Qui il buco della ciambella si vede benissimo.