Questo blog non ha sicuramente un numero di lettori degno di nota. Tanto per dire quello ufficiale ne ha molti di più.
I numeretti sulle statistiche non mi hanno però mai trattenuto dallo scrivere ulteriori post, anzi ne scrivo meno di quanto vorrei, principalmente per motivi di tempo.
Le idee però non mancano, ricercando sempre nuove fonti (e presto le raccoglierò tutte in un post) ho costantemente stimoli a ragionare e a scrivere di qualcosa.
Proprio recentemente sono incappato in questo articolo You should blog even if you have no readers, l’autore è Nathan Marz, fondatore di BackType poi acquisito da Twitter, e ora a capo di una start-up. Marz conferma come la scelta di scrivere comunque è molto importante per lo sviluppo personale e professionale.
Marz parte da un altro articolo di Spencer Fry intitolato On Writing – Why entrepreneurs should write, in cui si consigliava a tutti coloro che sono o vorrebbero essere imprenditori, di scrivere il più possibile.
Marz allarga questo concetto anche a chi è demoralizzato dall’avere pochi (o nessuno) lettori.
Vediamo quali sono i vantaggi dello scrivere, anche se non vi legge nessuno.
Scrivere fa leggere meglio
Sì perché se si scrivono post con impegno, magari rivedendo diverse volte la bozza, si cerca di strutturare il testo con un filo logico coerente, con delle fonti a supporto e cercando di far passare il messaggio nel modo migliore possibile. Facendo questo lavoro si comprende meglio come dovrebbe essere scritto un articolo. Quindi quando se ne legge uno scritto da altri si pone più attenzione al modo in cui è stato scritto. Si riesce quindi non solo ad apprezzare meglio il lavoro di altri autori, ma anche a capire dove sono i buchi o errori logici negli scritti di altri, e quindi a commentare o controbattere con più forza con le proprie opinioni.
Scrivere rende più smart
Scrivere una propria idea rivela molto bene se l’idea è concreta o se era giusto un concetto di passaggio, poco strutturato e non degno di nessuna attenzione.
Trasferire i propri pensieri sul testo ce li rende molto più chiari, ed è semplice quindi capire se la logica è errata, se l’idea non ci convince più di tanto, o se in fondo non siamo nemmeno tanto d’accordo con quello che abbiamo pensato!
Inoltre strutturare un articolo, ricollegandosi al punto precedente, significa sforzarsi per organizzare le cose in modo coerente. E questo è molto utile anche nella conversazione perché la nostra idea, dopo averla scritta e descritta bene sarà più forte anche nella nostra mente, permettendoci di argomentarla a voce in modo preciso e puntuale.
Tutto il resto è effetto collaterale
Scrivere un blog può servire anche per scopi lavorativi (come faccio io con Glamis on Security), o per rafforzare il personal branding (come faccio io con Marketing Consumer).
Non devono essere però il focus principale dell’attività di scrittura.
Il focus principale è che scrivere ci rende persone migliori. Quindi dobbiamo scrivere per noi stessi.
E non va dimenticato, anche se non ci legge nessuno.