La storia è di qualche giorno fa, ma è ancora molto utile per comprendere alcuni meccanismi, a volte voluti a volte frutto della assurda fretta legata alla pubblicazione delle notizie.
Appare, sulla pagina Facebook della redazione romana di Repubblica, questo post
Ovviamente i commenti sono tutti del tono “ah, si sono mossi perché è uno famoso!”, “per noi non fanno mai nulla per lui tutto” e così via. Uniti all’articolo in cui nella conferenza stampa della polizia si fa bella mostra dei beni recuperati
È facile cadere nel trucchetto, e devo dire che il primo pensiero che ho avuto io leggendo quella notizia è stato simile: visto l’eco mediatico si sono mossi subito per cercare di mettere una toppa ad una situazione di ordine pubblico che nella Capitale sta un po’ sfuggendo di mano.
Ma le cose sono andate veramente così? No.
Infatti, il giorno dopo in un box sulla prima pagina del Messaggero c’era questo articolo
Stesso titolo, stessa foto, ma qualche dettaglio in più
Indagini durate due anni…
Insomma, l’operazione è stata molto più complessa di così, si seguiva da anni una pista legata a rapine in villa ad alto potenziale e che ha permesso di recuperare una grande quantità di refurtiva.
Il fatto che abbiano ridato tutto anche a Nainggolan è stata una pura coincidenza (ed è stato anche molto fortunato)…
La sintesi è che una brillante operazione di polizia, che sicuramente seguiva furti VIP ma che comunque ha significato molti mesi di lavoro, si è ridotta in “per noi non fanno nulla e per loro si muovono subito”.
E la responsabilità, almeno in questo caso, è tutta del modo in cui si danno le notizie.